Il canottaggio più bello è quello inclusivo

Un successo anche la terza edizione della Discesa del Danubio a Remi per equipaggi misti Master e del Pararowing, realizzata dal CC3Ponti col sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.
Gli equipaggi hanno tagliato il traguardo il 23 luglio scorso, a Dürnstein

Un’impresa, nel verso senso della parola, quella che per iniziativa del CC3Ponti, affiliato FIC-Federazione Italiana Canottaggio, e con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, ha preso il via martedì 20 luglio scorso, con ritardo a causa del maltempo eccezionale in Germania, e che si è chiusa venerdì 23 in Austria, con l’arrivo degli equipaggi a Dürnstein. Un esempio dell’impegno crescente del mondo del Pararowing nei vari settori e livelli del canottaggio e di quello Paralimpico in tutti i comparti dello sport italiano.
Sport e coesione sociale
Mai come in questo periodo, lo ha dimostrato lo straordinario coinvolgimento della popolazione, al di là delle polemiche su come lo abbia manifestato, nella recente vittoria degli Azzurri agli Europei di Calcio, la competizione sportiva può creare occasioni di festa, non solo per lo sport italiano, ma per l’intera comunità nazionale. C’era questo nelle parole con cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva accolto la delegazione olimpica e paralimpica ai Giardini del Quirinale per la consegna del Tricolore che sventola a Tokyo 2020. “Avete lavorato tanto e compiuto enormi sacrifici per arrivare a questo appuntamento con la giusta preparazione, sono certo che le Olimpiadi e le Paralimpiadi sapranno mandare un messaggio di speranza, con la consapevolezza che le sfide più grandi si vincono solo se riusciamo a fare squadra”.  “Questo è il momento in cui si comincia a percepire l’onore di rappresentare il nostro Paese – gli aveva fatto eco il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli – lo sport italiano, in questo momento, si carica di un significato più grande, quello di chi guarda ad esso per tornare a gioire. Spesso lo sport si fa portatore di messaggi di pace, ma questa volta il messaggio è ancora più importante. È ora di cominciare a pensare ai risultati, ovviamente, ma anche a quello che queste Paralimpiadi porteranno con sé, la possibilità, cioè, di coniugare agonismo con il diritto allo sport per tutti”.
Una rivoluzione “culturale”
È questo che lo sport paralimpico sta portando avanti in Italia, un movimento che parte da lontano e che approda finalmente a diverse consapevolezze nell’opinione pubblica e nelle Istituzioni: da come lo sport sia uno strumento straordinario su cui investire, per aiutare il Paese a crescere, a come lo stesso sia alla base del benessere psicofisico della popolazione e della riabilitazione a come aiuti nella diffusione di conoscenza maggiore sui diritti delle persone diversamente abili, persone finalmente declinate in positivo – lo ripete spesso lo stesso Pancalli – e non soltanto come persone bisognose di assistenza. Proprio lo sport paralimpico, i successi ottenuti dagli atleti che lo praticano, la conseguente crescente attenzione da parte dei media, sono stati la miccia per innescare il movimento di questa “rivoluzione” positiva.
Canottaggio e Pararowing: successi nazionali e internazionali, ma anche duro lavoro di tutti i giorni
I motori dell’iniziativa sul Danubio, Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici di Canottaggio di IV livello Europeo, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Circolo Canottieri 3 Ponti, come allenatori svolgono regolarmente attività remiera con atleti sia diversamente abili che normodotati.  Riccardo Dezi è anche Direttore Tecnico del settore Pararowing del Circolo Canottieri Aniene e allenatore dell’equipaggio societario PR3 vincitore della medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali del 2017 a Sarasota (Paola Protopapa, Lucilla Aglioti, Tommaso Schettino e Luca Agoletto), mentre per la asd CC3Ponti svolgono attività agonistica 2 atleti del Pararowing: Marco Carapacchio e Daniela De Blasis. Uno staff più che preparato quindi quello che – composto, oltre che dai due allenatori, da Monica Magini e Catalin Blaj – ha seguito con i motoscafi e assistito un totale di 4 equipaggi da 8 e 1 equipaggio da 4 con timoniere, tra cui l’equipaggio di atleti italiani ed austriaci del Pararowing con i suoi accompagnatori, che ha visto in barca: 1. Ludovica Tramontin; 2. Marco Carapacchio; 3. Richard Sellinger; 4. David Erkinger; 5. Francesco Pappalardi; 6. Gerarld Ziniel; 7. Paul Vanbutsele; 8. Daniele Stefanoni; Tim. Florian Kremshlener.
L’ultimo “miglio”
Nell’ultima delle cinque tappe della Discesa del Danubio a remi gli equipaggi misti, Master e del Pararowing, tra cui atleti ipovedenti e non vedenti, hanno sfidato il grande fiume nel tratto da Melk a Dürnstein. Poi i festeggiamenti per il successo dell’impresa, per una regata sicuramente più complessa e impegnativa di altre, ma che ha raggiunto ancora una volta, appieno, i suoi obiettivi. Dimostrare che il canottaggio può e deve essere “per tutti” e che la diversità è un valore. Ne è convinto il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, una volta di più accanto al CC3Ponti, di cui condivide l’impegno costante per la concreta messa in pratica, negli allenamenti di ogni giorno, gara dopo gara, iniziativa dopo iniziativa, dei valori più alti che lo Sport esprime.