Elliot Erwitt – Icons

Elliot Erwitt – Icons

Dal prossimo 28 giugno, Palazzo Bonaparte a Roma apre le porte a un viaggio tra le immagini più iconiche della fotografia del Novecento: arriva a Roma Elliott Erwitt. Icons, la grande mostra dedicata al maestro dell’ironia e dell’empatia visiva.

Con oltre 80 celebri scatti, l’esposizione racconta l’universo di uno dei maestri più importanti della fotografia contemporanea, il fotografo che ha trasformato la vita quotidiana in poesia visiva, capace di farci sorridere, riflettere, emozionare.

Con uno stile inconfondibile – irriverente, poetico, profondamente umano – Erwitt ha saputo catturare la leggerezza della gioia di vivere, diventando lo sguardo più ironico e toccante della commedia umana.

Dal 28 giugno al 21 settembre 2025, Palazzo Bonaparte accoglie lo sguardo più ironico e disarmante della fotografia del Novecento: ELLIOTT ERWITT.

Un’esposizione che è molto più di una mostra: è un invito a osservare il mondo con leggerezza, empatia e meraviglia.

Un evento imperdibile, che racconta – attraverso oltre 80 scatti iconici – la lunga e brillante carriera di un artista capace di cogliere l’anima del Novecento e di trasformare attimi ordinari in immagini indimenticabili, con uno sguardo profondamente umano ma sempre sorprendente.

In mostra a Roma icone di un’epoca, di un modo di guardare il mondo con leggerezza e intelligenza. “Icons” perché ogni scatto di Erwitt è diventato un simbolo, della sua poetica e della nostra stessa memoria collettiva.

Erwitt non è solo un fotografo: è il cantore della commedia umana, l’infallibile testimone delle piccole e grandi assurdità della vita, che sa raccontare con un’ironia disarmante, una poesia sottile e una grazia senza tempo. Le sue immagini – celebri, indimenticabili, spesso folgoranti – riescono a essere al tempo stesso leggere e profonde, intime e universali. Sono scatti che fanno sorridere, riflettere, emozionare.

Elliott Erwitt è stato – ed è – un protagonista assoluto della cultura visiva del nostro tempo. Le sue immagini, i suoi libri, i reportage, le illustrazioni e le campagne pubblicitarie hanno attraversato i decenni, apparendo su testate internazionali e influenzando generazioni di fotografi e artisti. Questa mostra è un viaggio attraverso la sua opera e insieme un invito a guardare il mondo con occhi nuovi: con leggerezza, con empatia, con meraviglia.

Membro dal 1953 della storica agenzia Magnum – fondata tra gli altri da Henri Cartier-Bresson e Robert Capa – Erwitt ha raccontato con piglio giornalistico gli ultimi sessant’anni di storia e di civiltà contemporanea, cogliendo gli aspetti più drammatici ma anche quelli più divertenti della vita che è passata di fronte al suo obiettivo.

«Nei momenti più tristi e invernali della vita, quando una nube ti avvolge da settimane, improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla».

Con queste parole Erwitt sintetizza lo spirito e la poetica con cui filtra la realtà, la rappresenta con la sua maestria, cogliendone gli aspetti a volte giocosi, a volte irriverenti o quasi surreali, che ne fanno un maestro indiscusso della commedia umana.

Curata da Biba Giacchetti, una delle massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale, con l’assistenza tecnica di Gabriele Accornero, Elliott Erwitt. Icons è uno spaccato della storia e del costume, un percorso sintetico e completo della sua genialità, del suo sguardo sul mondo, dai suoi cani antropomorfi ai potenti della terra, dalle grandi star del cinema, una su tutte Marilyn, ai suoi bambini. Ma è anche un omaggio all’uomo che, con uno sguardo gentile e disincantato, ha saputo raccontare il mondo per quello che è: tragicomico, tenero, assurdo, irripetibile.

La mostra Elliott Erwitt. Icons, è prodotta e organizzata da Arthemisia, in collaborazione con Orion57 e Bridgeconsultingpro. Main partner della mostra la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale con Fondazione Cultura e Arte e Poema.

Afferma Iole Siena, Presidente di Arthemisia: «Accogliere le fotografie di Elliott Erwitt a Palazzo Bonaparte, il luogo delle più grandi mostre a Roma e in Italia, è per noi non solo un onore, ma anche una grande emozione. Le sue immagini – ironiche, eleganti, a volte pungenti, sempre profondamente umane – ci ricordano che lo straordinario si nasconde nell’ordinario, e che la bellezza può essere anche un sorriso lieve, colto al volo prima che svanisca. Erwitt non ha mai alzato la voce, eppure ha detto moltissimo. Con il suo sguardo gentile e arguto ha raccontato il mondo per come è, senza mai forzarlo.

Ha fotografato presidenti e passanti, cani e bambini, amanti e solitudini, sempre con lo stesso rispetto, con la stessa curiosità. In queste sale romane, dove la storia si affaccia su Piazza Venezia, la sua fotografia trova uno spazio naturale: perché anche qui convivono il rigore e la sorpresa, la memoria e il gioco, l’istante e l’eternità. Il nostro augurio è che Erwitt e questa mostra vi facciano sorridere, riflettere, e magari anche commuovere».

 

Commenta la Prof.ssa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilatro – Internazionale: «Sono molto lieta che la solida partnership tra Arthemisia e la Fondazione Terzo Pilastro prosegua, nel periodo estivo, con la grande mostra dedicata ad Elliott Erwitt, uno dei fotografi del Novecento più amati dal pubblico in tutto il mondo. In primo luogo, perché – come insegna il mio illustre predecessore, il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, che ha promosso in passato svariate mostre fotografiche di successo – ormai dalla fine del secolo scorso la fotografia è a tutti gli effetti considerata una forma d’arte autonoma, che non imita la pittura o la scultura ma indaga la realtà e i temi della bellezza, del dolore, della vita attraverso un linguaggio proprio e altrettanto autorevole. In secondo luogo, perché la fotografia di Erwitt rappresenta un unicum nel panorama internazionale: con un approccio tra il neorealismo e il minimalismo, l’uso prevalente del bianco e nero, un intuito e una sensibilità fuori dal comune e una tecnica sopraffina (egli ha lavorato quasi sempre con macchine 35mm, come la Leica M3, che gli hanno permesso di catturare momenti autentici e senza pose), Elliott Erwitt ha saputo lasciare una propria, peculiare visione del mondo, cogliendone l’ironia, come nella bellissima serie dedicata ai cani, ma anche le fragilità, le imperfezioni, lo stupore e le verità sottese, come nel caso dei ritratti dei personaggi famosi o della variegata serie delle immagini urbane. Degna di nota, poi, è la sezione dei “Self-Portrait”: scatti a tratti giocosi, burleschi, privi di qualsiasi autocompiacimento, attraverso cui l’artista gioca con la sua identità di fotoreporter, osservando il mondo con candido disincanto. Si tratta dunque, per concludere, di una mostra che indaga, attraverso la forza delle immagini, i grandi temi della vita: un’impresa che richiede una sensibilità e una capacità narrativa fuori dal comune, due doti che indubbiamente Erwitt possedeva».

Nel percorso espositivo si incontrano i famosi ritratti di Marilyn Monroe, di Che Guevara, di Kerouac, di Marlene Dietrich, Fidel Castro, Sophia Loren, Arnold Schwarzenegger e fotografie che hanno fatto la storia, come il diverbio tra Nixon e Krusciov, il funerale di Kennedy, il grande match tra Frazier e Alì, così come le icone più amate dal pubblico per la loro forza romantica, come il California Kiss, o quelle più intime e private, come lo scatto della sua primogenita neonata, osservata sul letto dalla mamma.

Su tutte, Erwitt posa uno sguardo incisivo e al tempo stesso pieno di empatia, dal quale emerge non soltanto l’ironia del vivere quotidiano, ma anche la sua complessità.

Con lo stesso atteggiamento, d’altra parte, Erwitt riserva la sua attenzione a qualsiasi altro soggetto, portando all’estremo la qualità democratica che è tipica del suo mezzo. Il suo immaginario è infatti popolato in prevalenza da persone comuni, uomini e donne, colte nel mezzo della normalità delle loro vite.

Dai ritratti di personaggi famosi alle immagini più ironiche e talvolta irriverenti, si passa ad alcuni autoritratti dove Erwitt non lascia più niente al caso o all’intuizione, ma costruisce un altro da sé, dove l’eccentricità fine a se stessa è metafora e puro divertimento surreale.

Una particolare attenzione poi è destinata ai cani, di cui Erwitt apprezzava l’atteggiamento irriverente, libero e svincolato dalle comuni regole che condizionano gli esseri umani.

Moltissimi sono gli scatti “dal punto di vista dei cani”, lasciando comparire nelle sue composizioni solo le scarpe o una parte delle gambe dei loro padroni. Erwitt voleva che queste fotografie risultassero buffe e per questo metteva in atto ingegnose strategie, come suonare una trombetta o emettere una specie di latrato, per ottenere dagli animali una reazione il più naturale possibile.

L’esposizione – visitabile fino al 21 settembre – segna, dopo il recente grande successo della retrospettiva di Edvard Munch, l’apertura della stagione espositiva estiva di Palazzo Bonaparte, e rende omaggio a uno dei maestri più amati della fotografia mondiale. I visitatori avranno l’occasione di ripercorrere il suo sguardo sul mondo: surreale, romantico, giocoso, sempre capace di cogliere l’essenza delle cose.

La mostra vede come special partner Ricola, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e sponsor tecnico Ferrari Trento.

 

 

Note biografiche

Elliott Erwitt nacque a Parigi da una famiglia di emigrati russi, nel 1928. Passò i suoi primi anni in Italia, a Milano. A 10 anni, si trasferì in Francia con la sua famiglia e da qui negli Stati Uniti, nel 1939, prima a New York e, due anni dopo, a Los Angeles. Durante i suoi studi alla Hollywood High School, Erwitt lavorò in un laboratorio di fotografia che sviluppava stampe “firmate” per i fan delle star di Hollywood. La grande opportunità gli venne offerta dall’incontro, durante le sue incursioni newyorchesi a caccia di lavoro, con personalità come Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker, che amavano le sue fotografie al punto da diventare i suoi mentori. Nel 1949 tornò in Europa, viaggiando e immortalando realtà e volti in Italia e Francia. Questi anni segnarono l’inizio della sua carriera di fotografo professionista. Chiamato dall’esercito americano nel 1951, continuò a lavorare per varie pubblicazioni e, contemporaneamente, anche per l’esercito stesso, mentre soggiornava in New Jersey, Germania e Francia. Nel 1953, congedato dall’esercito, Elliott Erwitt venne invitato da Robert Capa, socio fondatore, a unirsi all’agenzia Magnum Photos in qualità di membro fino a diventarne presidente nel 1968 per tre mandati. Oggi Erwitt è riconosciuto come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi.

Il fotografo si è spento nella sua casa di New York a 95 anni, il 29 novembre 2023.

In copertina: Elliott Erwitt, FRANCE. Paris, 1989. 50×60 cm. © Elliott Erwitt. Private Collection

SCHEDA TECNICA

 

 

Titolo

Elliott Erwitt. Icons

 

Sede

Palazzo Bonaparte

Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso)

00186 – Roma

 

Date al pubblico

28 giugno 2025 – 21 settembre 2025

 

Una mostra prodotta e organizzata da

Arthemisia

 

In collaborazione con

Orion57

Bridgeconsultingpro

 

Main Partner

Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale

con

Fondazione Cultura e Arte

Poema

 

Mostra a cura di

Biba Giacchetti

con l’assistenza tecnica di Gabriele Accornero

 

Special partner

Ricola

 

Mobility partner

Freccia Rossa Treno Ufficiale

 

Sponsor tecnico

Ferrari Trento

 

Progetto di allestimento

BC Progetti di Alessandro Baldoni, Giuseppe Catania e Francesca Romana Mazzoni

 

Allestimento

Tagi 2000

 

Immagine coordinata e grafica di mostra

Angela Scatigna

 

 

Progetto illuminotecnico

Sater4Show

 

Apparati tecnici

FB Work

 

Realizzazione grafica in mostra

Pubblilaser

 

Biglietteria

GRT Roma

 

ORARIO DI APERTURA

Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00

(la biglietteria chiude alle ore 19.00)

 

Aperture straordinarie

Venerdì 15 agosto dalle ore 10.00 alle ore 20.00

(la biglietteria chiude alle ore 19.00)

 

 

 

BIGLIETTI

La prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.

È possibile acquistare i biglietti di ingresso anche in sede: in questo caso l’ingresso alla mostra potrebbe comportare delle attese per rispettare le capienze di sicurezza delle sale.

 

Intero € 15,00

 

Ridotto € 14,00

70 anni compiuti (con documento);

ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti;

appartenenti alle forze dell’ordine;

diversamente abili; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti); possessori Card Arthemisia, possessori biglietto delle mostre in corso di Arthemisia

 

Ridotto Trenitalia € 11,00

Rivolto a tutti i clienti che siano in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca con destinazione Roma e con data antecedente fino a n. 2 (due) giorni lingresso alla mostra, il biglietto potrà essere acquistato esclusivamente presso la biglietteria della mostra. I possessori di biglietto del treno Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca che acquisteranno il biglietto alla biglietteria con il predetto sconto dovranno esibire il proprio titolo di viaggio al momento dell’ingresso alla mostra e, nel caso di mancata esibizione, dovranno corrispondere l’intero prezzo del biglietto. Le riduzioni non sono cumulabili. Il biglietto sarà acquistabile solo presso la biglietteria della mostra; il biglietto consente di saltare la fila.

 

Ridotto bambini € 5,00

Bambini da 4 a 11 anni non compiuti

 

Ridotto Gruppi € 14,00

prenotazione obbligatoria, min 10 max 25 pax,

Per garantire una regolare programmazione delle visite, la prenotazione con prepagamento è obbligatoria per gruppi e scuole.

 

Ridotto scuole € 5,00

Prenotazione obbligatoria, max 25 pax,

Per garantire una regolare programmazione delle visite, la prenotazione con prepagamento è obbligatoria per gruppi e scuole.

 

Biglietto Open € 17,00

Consente lʼingresso alla mostra senza necessità di bloccare la data e la fascia oraria. Il biglietto Open consente l’ingresso in un giorno a propria scelta all’orario desiderato, dal giorno successivo a quello di acquisto fino al termine della mostra.

Non occorrerà comunicare preventivamente il giorno e l’orario di visita.

 

Omaggio

Bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatore o guida di gruppo prenotato (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con gruppo scuola (2 ogni gruppo); soci ICOM (la tessera non dà diritto al saltafila, il biglietto verrà ritirato in cassa al momento della presentazione della tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo press@arthemisia.it

 

Diritti di prenotazione e prevendita

Gruppi e Singoli € 1,50 per persona

Scolaresche € 1,00 per studente

Più eventuali diritti d’agenzia

 

Biglietto combinato dal 4 luglio 2025

Ingresso mostre Elliott Erwitt + Carole Feuerman

 

Intero € 20,00

Ridotto € 18,00

Bambini € 8,00

Open € 24,00

 

Bonus docenti e Carte Cultura

Acquisto biglietti mostre con bonus docenti e carte cultura esclusivamente sul sito www.ticket.it

 

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

T. + 39 06 87 15 111

info@arthemisia.it

 

Informazioni e prenotazioni scuole e gruppi

T. + 39 06 87 15 111

didattica@arthemisia.it

 

Sito

www.mostrepalazzobonaparte.it

www.arthemisia.it

 

Social e Hashtag ufficiale

#ErwittBonaparte

@arthemisiaarte

@mostrepalazzobonaparte