“Big City Life” a Tor Marancia

“Big City Life” a Tor Marancia

IL MUSEO A CIELO APERTO DI TOR MARANCIA

Ventimila visitatori ogni anno. È la cifra, tale da fare invidia a gran parte dei musei italiani, che testimonia l’interesse suscitato da “Big City Life”, lo straordinario ciclo di murales realizzato tra il 2014 e il 2015 nel quartiere romano di Tor Marancia anche grazie al mecenatismo del Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.

A costituire il dato sono 15 mila visite l’anno effettuate da gruppi e scolaresche, ai quali vanno aggiunte circa 5 mila presenze individuali, un valore medio individuato ricorrendo a criteri statistici. Un indiscutibile successo, che travalica ormai i confini nazionali, nato da un progetto ideato, curato e realizzato (assieme alla Fondazione Roma e al Campidoglio) da Francesca Mezzano e Stefano Antonelli tramite l’Associazione 999 Contemporary, creata con lo scopo di sviluppare, promuovere e diffondere l’arte urbana contemporanea.

E infatti la fama del complesso Ater dove si sono esercitati i migliori artisti mondiali della Street art ha varcato i confini nazionali. La britannica Bbc ha realizzato un documentario su Big City Life, e la Rai vi ha ambientato una serie che si chiama “Tutto può succedere”.

E non è tutto: all’edizione 2017 della Biennale di Venezia, Big City Life è stata una delle opere scelte per rappresentare l’Italia, come esempio di architettura al servizio del bene comune.

Su Trip Advisor, ormai la bussola mondiale del turismo, il complesso di Tor Marancia ha registrato recensioni che oscillano da “Eccellente” a “Molto buono”, con un voto finale di 4,5 punti su 5; per intenderci, pari a quello dei Musei Capitolini. 

A Tor Marancia (il numero civico è il 63) hanno lavorato 21 artisti, provenienti da 11 Paesi del mondo: Seth, Philippe Baudelocque (Francia), Gaia (Usa), Lek & Sowat (Francia-Usa), Jaz (Argentina), Vhils, Pantonio (Portogallo), Moneyless, Alberonero, Mr Klevra, Domenico Romeo, Danilo Bucchi, Diamond, Matteo Basilé (Italia), Clemens Behr, SatOne (Germania), Reka (Australia), Jerico (Filippine), Inti (Cile), Best Ever (Gran Bretagna), Caratoes (Hong Kong). Ciascuno ha dipinto 145 metri quadrati. Sono serviti con 43 giorni di lavoro e l’impiego di 974 bombolette spray e 756 litri di vernice.

Inaugurando questo “museo a cielo aperto” da lui fortemente voluto, il Prof. Emmanuele Emanuele si espresse così: “I murales sono legati alla mia gioventù. Ne ho visti tanti negli anni ‘60 e ‘70 a Los Angeles, a Miami, e in tutta l’America Latina, dove ho studiato e viaggiato. E li considero una forma d’arte che per vitalità ed efficacia comunicativa non è inferiore a quella consacrata da secoli nei musei e nelle gallerie”.

Il progetto “Big City Life” si è arricchito nel 2019 anche della realizzazione di un’app per smartphone, denominata “Tor Marancia 2.0”. L’applicazione consente ai visitatori la piena fruizione delle opere d’arte presenti nel museo condominiale a cielo aperto, tramite dispositivi IOS ed Android. L’app, disponibile in doppia lingua (italiano ed inglese), è stata realizzata dalla società Megasound, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della stessa Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.