“La metafisica di de Chirico flirta con opere d’arte ipertecnologiche” L’Espresso
“A laboratory of the future” Associated Press
“Un abbinamento originale e coinvolgente” Touring Club
“Un serrato faccia a faccia diacronico per cui ci si può trovare a contemplare una pala barocca di Carlo Moratti e poi ammirare l’opera di un nativo digitale” Repubblica
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15 euro + pd.
Il percorso espositivo presenta un’ampia riflessione creativa sul concetto di Metaverso attraverso una serie di esperienze multisensoriali e multimediali create dal genio di artisti contemporanei messi in dialogo con opere “materiali” di artisti storici o tuttora operanti che hanno creato altri mondi, dal Barocco ad oggi, con spazi mentali ed illimitati. Il visitatore si immerge così in una dimensione phygital (unione di fisico e digitale), che è poi quella che ci si prospetta nella vita quotidiana dell’immediato futuro.
La parola Metaverso appare per la prima volta nel romanzo di fantascienza post-cyberpunk Snow Crash del 1992 di Neal Stephenson. Per il noto scrittore, il Metaverso potrebbe essere considerato come un unico e vasto incantesimo tecnologico in cui “non ci sono leggi fisiche di cui preoccuparsi, niente limiti di accelerazione, niente attrito dell’aria”. Nel romanzo emerge un clima distopico rappresentato da una società assuefatta al mondo digitale, in cui il Metaverso si presenta come “il solo rifugio e la sola occasione per milioni di persone di realizzare sé stessi”. Ed è appunto nella letteratura e nel cinema, oltre che in certa arte visionaria, nella computer graphics e nei videogiochi, che vanno cercate le radici delle realtà virtuali. Ad oggi il Metaverso è ancora in una fase iniziale di piena definizione ed assume varie forme in cui ognuno di noi può immergersi all’interno di uno spazio multimediale interconnesso. L’ultima frontiera del Metaverso appartiene al mondo dei social media e degli spazi virtuali in VR (realtà virtuale), in AR (realtà aumentata) e costruiti su tecnologia blockchain, un sistema di archiviazione dati non centralizzato e crittografato. In questi mondi ognuno di noi può incarnarsi nel proprio gemello digitale (avatar) o trasformarsi in quello che abbiamo sempre desiderato.
Il Metaverso non è regolato dalla fisica terrestre e ogni oggetto al suo interno può essere importato dal mondo reale o creato ex novo dalla nostra fantasia. Anche l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste realtà in cui l’uomo, la natura e la tecnologia possono trovare una nuova sinergia, ibrida e armonica, verso un “umanesimo digitale”.
PALAZZO CIPOLLA
via del Corso, 320 – Roma
Info: +39 06 9837051
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 10.00>20.00
lunedì chiuso